POLITICA ECONOMICA EUROPEA

Anno accademico 2017/2018 - 1° anno
Docente: Tiziana Maria Stella Cuccia
Crediti: 9
SSD: SECS-P/02 - Politica Economica
Organizzazione didattica: 225 ore d'impegno totale, 165 di studio individuale, 60 di lezione frontale
Semestre:
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Obiettivi formativi

  1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding): Il corso si propone di individuare il ruolo che le politiche sovranazionali e, in particolar modo, quelle espletate dalle istituzioni europee ricoprono negli attuali processi di integrazione economica e finanziaria internazionali. In presenza di un sempre più diffuso euro-scetticismo, si ritiene opportuno far conoscere allo studente i passaggi fondamentali dal punto di vista storico, istituzionale e politico-economico che hanno dato avvio al processo di integrazione economica europea. In particolare, dal punto di vista economico, si tratteranno i principali modelli teorici che illustrano, con un approccio sia micro che macroeconomico, le motivazioni all’origine del processo di integrazione europea. Nella parte microeconomica si analizzano i modelli di economia aperta con liberalizzazione preferenziale del commercio, gli effetti di scala e di mercato, di crescita economica e di integrazione del mercato dei fattori che giustificano l’integrazione economica. Particolare riferimento sarà dato al mercato del lavoro e ai fenomeni migratori. Dall’analisi teorica si passerà allo studio delle politiche microeconomiche dell’UE rivolte ai settori dell’agricoltura, dello sviluppo locale, della concorrenza e del commercio. Nella parte macroeconomica, si studieranno le politiche monetarie della Banca Centrale Europea e le politiche fiscali dell’UE. Sulla base della teoria delle aree valutarie ottimale, si studieranno i costi e benefici di una unione monetaria. Si tratteranno anche le cause della crisi dell’UME e le politiche di consolidamento fiscale che i paesi che vi aderiscono hanno dovuto adottare. Si analizzeranno in modo critico le soluzioni fino ad ora adottate (Unione Bancaria, Quantitative Easing) e quelle ancora in discussione che ci pongono oggi dinanzi alla scelta se rafforzare o rallentare il processo di integrazione europea. L’insieme di queste conoscenze costituisce la base del "sapere" che dovrà essere acquisito dallo studente. Dal punto di vista didattico, il principale strumento sono le lezioni frontali, col supporto di slides, durante le quali riferimenti continui a documenti ufficiali e ad articoli scientifici sull’evoluzione della politica economica europea costituiranno validi riferimenti per collegare gli argomenti teorici trattati con l’attualità.

  2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding): Lo studente è chiamato, sia attraverso un'attiva partecipazione in aula, sia nelle prove, individuali o di gruppo, di comprensione, sintesi ed esposizione in aula di articoli scientifici, ad utilizzare i modelli teorici acquisiti per verificarne la loro applicabilità e gli eventuali limiti nella capacità d’interpretare il dibattito corrente sui temi principali delle politiche economiche europee. Il grado di capacità di "saper fare" acquisito dallo studente sarà monitorato durante lo svolgimento del corso coinvolgendolo nella lettura e interpretazione critica di documenti ufficiali che verranno esposti in aula per approfondire specifici argomenti di politica economica europea.

  3. Autonomia di giudizio (making judgements): nell'ambito di una scienza sociale, qual è la politica economica, l'individuazione degli obiettivi, degli strumenti nonché dello stesso ruolo della politica economica in un'ottica europea possono variare a seconda dell'approccio teorico che si adotta. E' pertanto particolarmente rilevante che lo studente sviluppi capacità critiche e autonomia di giudizio sia nell'analisi degli argomenti esposti in aula, sia nello studio personale o di gruppo di articoli scientifici di rilievo accademico che costituirà parte integrante della prova d'esame finale.

  4. Abilità comunicative (communication skills): Lo studente avrà occasione durante il corso di migliorare e affinare il linguaggio tecnico ed economico, già presumibilmente acquisito nell'ambito degli insegnamenti di economia dei corsi di laurea di primo livello, nonché di migliorare la conoscenza del linguaggio tecnico-economico internazionale, in lingua inglese. Infatti, il libro di testo di riferimento è in lingua inglese anche se il corso si svolgerà in lingua italiana e sarà fornito adeguato materiale di supporto didattico in lingua italiana affinché tutti possano seguire con profitto. Lo studente sarà stimolato a svolgere lavori di gruppo al fine di sviluppare quelle capacità di interazione e di confronto che potranno essere sicuramente apprezzate in futuro nell'ambito dei rapporti di lavoro. La capacità di comunicazione orale acquisita dallo studente sarà verificata per gli studenti frequentanti, attraverso la presentazione in aula, a fine corso, del lavoro di ricerca, svolto preferibilmente in gruppo o individualmente, valevole ai fini dell’esame finale; questo momento serve a sviluppare il confronto dialettico tra gli studenti e li abitua alla esposizione orale in pubblico. Anche la prova finale d'esame, che avrà forma orale, costituirà un ulteriore momento di verifica dell'abilità comunicativa dello studente. Per gli studenti non frequentanti, la capacità di comunicazione sarà verificata durante le prove d’appello d’esame che si articoleranno in una relazione scritta su un articolo scientifico di argomento inerente al programma del corso, concordato con il docente, ed una prova orale basata sulla discussione della relazione scritta e sugli argomenti in programma, riportati sul syllabus.

  5. Capacità di apprendimento (learning skills): La capacità di apprendimento dello studente va verificata dal docente non solo a conclusione del corso ma durante tutto il suo svolgimento stimolandone la partecipazione e fornendo indicazioni sul metodo di studio da seguire nell'ambito della politica economica europea in cui, più che in altre discipline di carattere economico, i modelli teorici di carattere analitico devono essere riferiti a specifici assetti storici e istituzionali. Tra gli strumenti didattici utilizzati: le lezioni frontali con adeguato supporto di materiale didattico, seminari di approfondimento, esercitazioni. La verifica di tale capacità, sia sotto il profilo concettuale che del saper fare, sarà effettuata attraverso la discussione in aula e l'organizzazione di gruppi di lavoro su approfondimenti di temi affrontati in aula. In questo modo, il docente si propone di accertare il grado di apprendimento medio dell'aula già in itinere e di adottare gli opportuni correttivi in modo tempestivo, tenendo conto delle effettive conoscenze di base degli studenti che compongono l'aula. Si eviterà così di pregiudicare l'esito finale della prova d'esame orale.


Prerequisiti richiesti

Propedeuticità: nessuna. Tuttavia, per seguire proficuamente il corso, sono fondamentali conoscenze di base di economia (microeconomia e macroeconomia) e politica economica.


Frequenza lezioni

Di norma obbligatoria.


Contenuti del corso

Le tappe storiche principali del processo di integrazione europea. Le istituzioni e il processo decisionale: i sistemi di votazione.

L'integrazione europea: un approccio microeconomico. La teoria economica degli accordi di liberalizzazione preferenziali. La dimensione del mercato e gli effetti di scala (il modello BE-COMP). Gli effetti di crescita e l'integrazione del mercato dei fattori. Integrazione economica, mercati del lavoro e fenomeno migratorio.

Le politiche microeconomiche dell'UE. La politica agricola comune. Gli effetti di localizzazione, la geografia economica e la politica regionale. La politica per la concorrenza dell'UE e gli aiuti di stato. La politica commerciale dell'UE.

L'integrazione europea: un approccio macroeconomico. Le tappe principali dell'integrazione monetaria. La teoria delle Aree Valutarie Ottimali. La Politica monetaria dell'Unione Monetaria Europea. Le politiche fiscali e il Patto di Stabilità. I mercati finanziari e l'Unione Bancaria.

La crisi nell'Eurozona.


Testi di riferimento

1. Baldwin R. & C. Wyplosz, 2015, The Economics of European Integration, fifth edition, McGraw-Hill Education, Maidenhead, UK.

2. Materiale didattico integrativo in italiano fornito dal docente, di supporto al libro di testo in lingua inglese, disponibile on-line sulla piattaforma STUDIUM.



Programmazione del corso

 *ArgomentiRiferimenti testi
1 Introduzione ai contenuti dell’insegnamentoPrefazione del libro di testo 
2*Storia dei principali accordi e Trattati europei. Risoluzioni in materia di integrazione economica nei Trattati UE Cap.1 e 2  
3*Architettura politico – istituzionale dell’UE: compiti dei singoli organi UECap.2  
4*Principali indicatori macroeconomici dell’ UE-28; il bilancio dell’UE Cap.2; Materiale didattico integrativo disponibile on-line 
5*Il processo decisionale: attribuzione dei compiti e principio di sussidiarietà. Teoria del federalismo fiscaleCap.3  
6*L’Unione Europea: un approccio di politica economica.Materiale didattico integrativo disponibile on-line 
7*Teoria delle votazioni e formazione di coalizioni.Cap.3  
8*Microeconomia dell’integrazione europea: richiami della teoria della domanda e dell’offerta in economia aperta. Origine delle differenze in competitività fra i paesi UE.Cap.4  
9*Analisi delle politiche non-discriminatorie del commercio: clausola della “Nazione Più Favorita” (Most Favoured Nation). Costi e benefici delle politiche protezionistiche. Cap.4 
10*Modelli economici di liberalizzazione preferenziale. Analisi economica di una unione doganale. Il caso di una piccola economia aperta.Cap.5 e appendice  
11*Effetti di scala e dimensione del mercato. Il modello BE-COMP.Cap.6 e appendice  
12*Effetti di crescita ed integrazione dei mercati dei fattori.Cap. 7  
13*Integrazione economica, mercati del lavoro e fenomeno migratorio.Cap.8  
14*Un approfondimento del fenomeno migratorio: teorie economiche della migrazioneMateriale didattico integrativo al Cap.8 disponibile on-line 
15*Politiche microeconomiche dell'UE: la Politica Agricola Comune.Cap.9 
16*Politiche microeconomiche dell’UE: le politiche regionali. Un approccio di Nuova Geografia Economica. Processi di convergenza o divergenza all’interno dell’UE.Cap.10; Materiale didattico integrativo disponibile on-line 
17 La politica di coesione dell'UEMateriale didattico integrativo al Cap.10 disponibile on-line 
18*Politiche microeconomiche dell’UE: comportamenti anti-competitivi, aiuti di Stato e politiche per la concorrenza.Cap.11  
19 Politiche microeconomiche dell’UE: le politiche commerciali.Cap.12  
20*Macroeconomia dell'Integrazione Monetaria. Regimi di cambioCapitoli 13 e Appendice. 
21 Le tappe principali dell'Integrazione Monetaria.Cap.14 
22*La teoria delle Aree valutarie Ottimali.Cap. 15 
23*La teoria della Aree valutarie Ottimali: costi e benefici a confronto.Cap.15 
24*La Banca Centrale Europea.Cap.16  
25*La politica monetaria nell’Eurozona.Cap.16  
26 Politiche fiscali nelle unioni monetarie.Cap.17 
27*Politica fiscale e Patto di Stabilità e Crescita nell’Unione Monetaria Europea.Cap.17 
28*I mercati finanziari e l’Euro. L’unione Bancaria.Cap.18  
29 La crisi dell’Eurozona: cause e possibili soluzioni.Cap. 19  
* Conoscenze minime irrinunciabili per il superamento dell'esame.

N.B. La conoscenza degli argomenti contrassegnati con l'asterisco è condizione necessaria ma non sufficiente per il superamento dell'esame. Rispondere in maniera sufficiente o anche più che sufficiente alle domande su tali argomenti non assicura, pertanto, il superamento dell'esame.

Verifica dell'apprendimento

Modalità di verifica dell'apprendimento

L'esame consiste in un colloquio orale basato non solo sul programma d’esame ma anche sulla discussione di una tesina su un argomento concordato con il docente che va consegnata il giorno della prova scritta. La tesina, la cui versione scritta deve avere lunghezza non superiore a 4 fogli A4, carattere 12, e interlinea 1,5, approfondisce uno degli argomenti del programma, sulla base di un articolo scientifico, pubblicato su riviste internazionali in lingua inglese, e/o documenti ufficiali in lingua inglese, concordato precedentemente con il docente. L'elaborazione per iscritto e la discussione orale della tesina saranno oggetto di valutazione e incideranno sulla valutazione complessiva della prova d'esame.

Per sostenere l'esame è necessario iscriversi entro 5 giorni dalla data dell'appello d'esame.

Nell'esame orale, il docente valuta:

  • la conoscenza della disciplina da parte dell’esaminato;

  • la capacità di utilizzare un linguaggio tecnico adeguato e di comprensione del linguaggio tecnico-economico anche in lingua inglese;

  • la capacità di analisi critica;

  • la capacità di applicare e fare gli opportuni collegamenti fra le diverse parti del programma al fine di elaborare una visione complessiva della disciplina.


Esempi di domande e/o esercizi frequenti

Domande di autoverifica e quesiti per compiti d’esame sono riportati alla fine di ogni capitolo del libro di testo 1.

A titolo meramente esemplificativo sulla tipologia di quesito orale, si riportano di seguito alcuni quesiti che non esauriscono le conoscenze minime richieste per superare l'esame:

  1. Tracciate, attraverso le tappe storiche più significative, qual è stata la posizione del Regno Unito nei confronti del processo di integrazione europea. Dopo avere definito l'approccio sovranazionale e l'approccio intergovernativo quali modelli alternativi di integrazione, spiegate quale è stata la posizione del Regno Unito.
  2. Descrivete l'evoluzione nei principali trattati UE delle regole di votazione nel Consiglio dell'UE e come esse hanno contribuito al processo decisionale alla distribuzione di potere tra gli organi dell'UE.
  3. Avvalendovi anche di una rappresentazione grafica, descrivete gli effetti in termini di benessere sociale di una liberalizzazione discriminatoria unilaterale. Individuate graficamente in che cosa consiste la "certezza" di Smith, lo spillover di Haberler e l'"ambiguità" di Viner.
  4. Descrivete i criteri di Mundell, Kenen e McKinnon che permettono di definire un'area valutaria ottimale. Sulla base di questi criteri, discutete se l'Eurozona è configurabile come un'area valutaria ottimale.