FINANZA AZIENDALE

Anno accademico 2016/2017 - 3° anno
Docente: Pasquale Massimo Picone
Crediti: 9
SSD: SECS-P/09 - Finanza Aziendale
Organizzazione didattica: 225 ore d'impegno totale, 165 di studio individuale, 60 di lezione frontale
Semestre:
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Obiettivi formativi

1. Conoscenza e capacità di comprensione. Lo studente saprà (a) elaborare autonomamente una “mappa concettuale” dei principali argomenti del corso; (b) prendere in esame le principali problematiche affrontate dai Chief Financial Officer (CFO); (c) mettere in relazione informazioni e dati per definire giudizi di valore, progetti e proposte concernenti le problematiche finanziarie aziendali.

2. Conoscenza e capacità di comprensione applicativa. Sebbene il corso ha l’ambizione di fornire una solida preparazione teorica, esso è al contempo fortemente orientato al “saper fare”. Al termine del corso, lo studente sarà in grado di operare all’interno della funzione di finanza con ruoli prevalentemente operativi. Lo studente acquisirà delle conoscenze applicative per quanto concerne l’analisi di bilancio, la valutazione degli investimenti, le scelte di finanziamento e la valutazione d’impresa. L’approccio didattico valorizza la continua interazione tra le nozioni teoriche e l’acquisizione di competenze professionali. La presentazione degli argomenti teorici sovente sarà completata da analisi di case study e da esercitazioni strutturate. Esercitazioni in aula, e l’eventuale svolgimento di relazioni, aiuterà lo studente ad acquisire una buona capacità di applicazione degli strumenti analitici e concettuali per l’interpretazione e la soluzione di problemi finanziari.

3. Autonomia di giudizio e capacità di collegamento. Al termine del corso, lo studente sarà in grado di approntare giudizi completi e ragionati circa le scelte di finanziamento e di investimento delle imprese e di predisporre una relazione di valutazione del capitale economico d’impresa secondo la migliore prassi professionale. Inoltre, lo studente sarà in grado di integrare le nozioni attinenti al presente insegnamento con le conoscenze acquisite durante il percorso formativo universitario già svolto. In particolare, lo studente avrà compreso la rilevanza delle superfici di contatto tra la finanza e la strategia d’impresa (studiata nell’ambito del corso di Economia e Gestione delle Imprese). In tal modo, lo studente giungerà a una superiore capacità di rielaborazione e di applicazione critica del bagaglio di conoscenze e di competenze complessivamente maturato. Infine, la partecipazione al corso di Finanza Aziendale facilita lo studente nell’apprendimento delle tematiche dell’intermediazione finanziaria e bancaria, che affronterà durante il corso di Economia e Gestione degli Intermediari Finanziari (nel successivo semestre).

4. Abilità comunicative e appropriatezza nell’impiego del linguaggio tecnico. Lo studente sarà capace di esporre, in forma scritta e orale, i principali contenuti della finanza aziendale utilizzando un linguaggio tecnico adeguato. Inoltre, dal momento che il corso è fortemente orientato al “saper fare”, lo studente sarà stimolato a presentare analisi, progetti e proposte concernenti le complesse problematiche finanziarie. Tali abilità comunicative si svilupperanno soprattutto attraverso la discussione in aula di case study e di articoli della stampa finanziaria nazionale e/o internazionale.

5. Capacità di apprendimento. Al termine del corso, gli studenti avranno maturato un ampio quadro di nozioni teoriche adeguatamente supportato da riferimenti pratici. Tale bagaglio di conoscenze fornirà una padronanza adeguata dei contenuti della finanza e delle sue connessioni con le altre funzioni d’impresa.


Prerequisiti richiesti

Nessuna propedeuticità. Tuttavia, si ritiene che lo studio della disciplina e la relativa frequenza in aula siano maggiormente efficaci per gli studenti che abbiano già acquisito le principali nozioni di Economia e Gestione delle Imprese (corso previsto al secondo anno del piano di studi) e Istituzioni di Ragioneria generale (corso previsto al primo anno del piano di studi)


Frequenza lezioni

La frequenza è di norma obbligatoria.

Questo corso si basa su un metodo di apprendimento in cui gli studenti sono coinvolti in discussioni e simulazioni. Quindi, la frequenza alle lezioni è fortemente consigliata. Gli studenti dovranno arrivare in classe pronti a discutere il materiale assegnato.


Contenuti del corso

Il corso di Finanza Aziendale affronta le principali tematiche economico-manageriali, le logiche di base e gli strumenti relativi alla direzione e alla gestione finanziaria delle aziende di produzione di beni e servizi. Particolare attenzione è riservata alle scelte di investimento e alle modalità di finanziamento di esse e alla valutazione del capitale economico.


Testi di riferimento

Testi consigliati in ordine alfabetico:

TESTO 1: Brealey, Myers, Allen & Sandri (2014), Principi di Finanza Aziendale, Mc Graw Hill (11° edizione).

TESTO 2: Bubbi (2007), “La misura del valore”, in Martinelli, Economia e Gestione delle Imprese, Egea.

TESTO 3: Dallocchio & Salvi (2011), Finanza Aziendale 1, Egea.

TESTO 4: Guatri & Bini (2007), La valutazione delle aziende, Egea.

TESTO 5: Metallo (2013), Finanza sistemica per l’impresa, Giappichelli.

TESTO 6: Zanda, Lacchini & Onesti (2013), La valutazione delle aziende, Giappichelli.

Articoli scientifici, slide e altro materiale didattico saranno forniti dal docente tramite http://studium.unict.it. Gli studenti sono calorosamente invitati a consultare regolarmente il sito per acquisire il materiale didattico aggiornato ed eventuali comunicazioni.



Programmazione del corso

 *ArgomentiRiferimenti testi
1*Introduzione al corso di Finanza AziendaleTESTO 1: cap. 1 + Materiale didattico fornito dal docente 
2*Le funzioni d’impresa, le forme giuridiche e la corporate governance. I principi della teoria di creazione del valore. La separazione tra proprietà e controllo. Problemi di agenzia, retribuzione ai manager e sistemi di misurazione delle performanceTESTO 1: cap. 1, cap. 12 §1, cap. 14 + Materiale didattico fornito dal docente 
3*Gli strumenti interni ed esterni di corporate governanceTESTO 1: cap. 14 + Materiale didattico fornito dal docente 
4*La concentrazione proprietaria e le piramidi di controllo. Proprietà, controllo e governance nel mondoTESTO 1: cap. 32 + Materiale didattico fornito dal docente 
5*Gli strumenti di contrasto alle operazioni di takeoverMateriale didattico fornito dal docente 
6*I cicli aziendali. Il ruolo delle informazioni nelle decisioni finanziarieTESTO 5: cap. 3 dal § 1 al § 4 + Materiale didattico fornito dal docente 
7*Il bilancio d’esercizio. La riclassificazione del Conto Economico e dello Stato Patrimoniale: principi, modalità e risultatiTESTO 5: cap. 3 dal § 1 al § 4 + Materiale didattico fornito dal docente 
8*La leva finanziaria, la leva operativa e leva complessivaTESTO 5: cap. 4 dal § 1 al § 4 + Materiale didattico fornito dal docente 
9*La determinazione e l’interpretazione degli indici di bilanciTESTO 5: cap. 3 dal § 1 al § 4 + Materiale didattico fornito dal docente 
10*Analisi per flussiTESTO 5: cap. 3 dal § 1 al § 4 + Materiale didattico fornito dal docente 
11*Il budget: aspetti teorici e pratici*TESTO 1: cap. 4 
12*La scelta di investimenti alternativi sulla base del Payback Period. La scelta di investimenti alternativi sulla base del Net Present Value. La scelta di investimenti alternativi sulla base del Internal Rate of ReturnTESTO 1: cap. 2 dal § 1 al 6, cap. 6, cap. 7 § 1 + Materiale didattico fornito dal docente 
13*Il Rischio, il rendimento e il costo del capitale. Il Capital Asset Pricing Model (CAPM)TESTO 1: cap. 8, cap. 10 + Materiale didattico fornito dal docente 
14 Una breve introduzione all’uso della teoria delle opzioni reali per l’analisi dei progetti di investimentoMateriale didattico fornito dal docente 
15*Le scelta delle fonti di finanziamento. Il teorema di Modigliani & MillerTESTO 1: cap. 17, cap. 18 + Materiale didattico fornito dal relatore 
16*La Pecking Order Theory. La Principal-Agent TheoryTESTO 1: cap. 17, cap. 18 + Materiale didattico fornito dal relatore 
17 I processi di quotazione in borsa. Il ruolo degli investitori istituzionali nel capitale di rischio per lo sviluppo d’impresaTESTO 1: cap. 15 §1 e §2 + Materiale didattico fornito dal docente 
18*Il quadro logico di valutazione: il giudizio integrato di valutazione. L’analisi patrimoniale per la determinazione del patrimonio rettificato. Gli intangibili ai fini della valutazione del capitale netto rettificatoTESTO 2 + Materiale didattico fornito dal docente 
19*Il metodo reddituale per la valutazione del capitale economico. Il metodo finanziario per la valutazione del capitale economicoTESTO 2 + Materiale didattico fornito dal docente 
20*Il metodo misto patrimoniale-reddituale per la valutazione del capitale economico. Il metodo dei multipli. L’impresa valuta se stessaTESTO 2 + Materiale didattico fornito dal docente 
* Conoscenze minime irrinunciabili per il superamento dell'esame.

N.B. La conoscenza degli argomenti contrassegnati con l'asterisco è condizione necessaria ma non sufficiente per il superamento dell'esame. Rispondere in maniera sufficiente o anche più che sufficiente alle domande su tali argomenti non assicura, pertanto, il superamento dell'esame.

Verifica dell'apprendimento

Modalità di verifica dell'apprendimento

L’esame si svolge in forma orale. Tutti gli argomenti indicati nel syllabus possono essere oggetto d’esame. Di norma, il colloquio orale è integrato da una prova scritta strutturata in 2 esercizi da svolgere in 20 minuti.

Le condizioni necessarie per effettuare la verifica la prova di fine corso o la prova di esame nelle date indicate nel sito del dipartimento sono: la prenotazione, secondo le consuete modalità previste dal dipartimento Economia e Impresa; la presenza dello studente all’orario prefissato per l’esame con un documento di identità valido


Esempi di domande e/o esercizi frequenti

  1. Chiarire la relazione tra il ROI e il ROE.
  2. Come si può valutare la capacità patrimoniale dell’impresa di resistere ed assorbire fatti avversi rilevanti?
  3. Cosa è una conglomerata? Cosa è il diversification discount?
  4. Descrivere brevemente le relazioni tra proprietà, controllo e governance in Giappone.
  5. Descrivere il ciclo economico e il ciclo monetario e spiegarne i principali sfasamenti temporali.
  6. Discutere il “criterio della dominanza” per la classificazione degli intangibili.
  7. Identificare le determinanti del beta e discutere l’influsso positivo o negativo.
  8. Il WACC: definizione e utilizzo.
  9. Illustrare e discutere le principali variabili che determinano la differenza tra il valore economico e il prezzo.
  10. Illustrare i principali multipli asset side e discutere i pregi e i limiti di ciascuno.
  11. Illustrare i seguenti strumenti manageriali di resistenza ai takeover: poison pill e golden parachute.
  12. Illustrare il metodo misto patrimoniale-reddituale.
  13. Illustrare le relazioni ideali tra le fonti di finanziamento e gli investimenti d’impresa
  14. Perché i Paesi anglossassoni sono definiti market-based, mentre la maggior parte dei Paesi europei presenta un sistema finanziario bank-based?
  15. Perché il REI è un indicatore di perfomance preferibile rispetto all’utile d’esercizio
  16. Perchè l’ingresso d’investitori istituzionali può esser considerato uno strumento di corporate governance?
  17. Qual è il ruolo del manager finanziario?
  18. Quali sono le caratteristiche della candidata ideale di un LBO?
  19. Quali sono le funzioni del mercato finanziario?
  20. Riferire i limiti del TIR anche facendo ricorso ad esempi pratici.
  21. Secondo il metodo patrimoniale per la valutazione d’impresa, come si valutano le partecipazioni?
  22. Si propongano alcune riflessioni in merito al capitalismo italiano e l’uso della leva azionaria.